Diventare paranoici
15 Gennaio 2021Il numero di persone che lavorano da remoto è salito alle stelle da gennaio 2020, con circa la metà della forza lavoro statunitense che lavora da casa nei primi giorni della pandemia, secondo un documento di lavoro del National Bureau of Economic Research . Quei lavoratori tendono ad essere più istruiti e più ricchi dei lavoratori il cui lavoro non può essere svolto a distanza, e i lavoratori a basso salario hanno molte più probabilità di perdere il lavoro durante la pandemia .
Mentre alcuni sono tornati in ufficio dalla primavera scorsa, un numero significativo non lo ha fatto. Molte stime del numero di impiegati che si prevede di lavorare in modo permanente a casa, dopo la pandemia, vanno dal 20% al 30% , da meno del 10% prima del coronavirus.
Ma altri milioni di lavoratori che comunicano in modo completamente virtuale con i loro colleghi non significa che le nostre dinamiche emotive di ufficio siano allineate al nuovo mondo in videoconferenza. Molti provano una serie di nuove ansie riguardo alle loro interazioni con i colleghi.
I dipendenti si stanno ponendo domande come: il messaggio su meet è senza risposta perché sto per essere licenziato o perché il mio capo ha a che fare con la scuola a distanza di suo figlio? Quella battuta si è conclusa con quella videochiamata perché era un brutto scherzo o sto perdendo posizioni?
Piccoli momenti si amplificano per Shireen Ali-Khan, 37 anni, consulente a Londra. Brevi interazioni che normalmente lasciava andare – un minuto o due su una giornata di 10 ore – diventano opportunità per ossessionarsi, “perché essenzialmente sei a casa a guardare il muro”, ha detto Ali-Khan. Ha descritto un collega anziano che le chiedeva di gestire una casella di posta virtuale, che, secondo Ali-Khan, è un compito molto al di sotto delle sue capacità e del suo livello di paga.
Il lavoro a distanza può contribuire a “sentirsi fuori dal giro, perché ti mancano i tipi di conversazioni ad hoc che tendono a rassicurarci.
La cosiddetta paranoia organizzativa non è sempre irrazionale. E c’è anche un termine per quel tipo di ipervigilanza sensata: paranoia prudente. “Parte della paranoia riguarda i problemi di auto-presentazione”, E non è solo nella nostra testa che veniamo giudicati per il nostro aspetto e per come appaiono le nostre case nelle chat video.
C’è un account Twitter chiamato Room Rater che dà valutazioni agli sfondi delle chat video delle persone, e al momento in cui scrivo ha più di 375.000 follower.
And the winner is… Best Room/Art… @Eugene_Robinson #AvisRobinson pic.twitter.com/BbrP79yggD
— Room Rater (@ratemyskyperoom) December 30, 2020
questo account analizza la ‘fotografia’ delle persone in videocall da casa e assegna un punteggio da 0 a 10 sul rirultato, e tu come ti valuti quando sei in videocall?